Recensione Album: "Nine Track Mind" di Charlie Puth

Leave a Comment
Dopo tanta attesa da parte di tutti i suoi fans, finalmente è stato rilasciato il progetto di debutto di Charlie Puth, cantautore statunitense conosciuto lo scorso anno.
La sua carriera inizia grazie alla super hit "See You Again" in collaborazione con Wiz Khalifa, prendendo da molti il nominativo di One Hit Wonder (colui che piazza una hit per poi sparire dalle scene per via delle vendite misere portando anche ad un boicottaggio della casa discografica).
Con il passare del tempo, l'artista riesce a levarsi questo aggettivo grazie al lead single "Marvin Gaye" e alla successiva mezza hit "One Call Away".


Il suo progetto prende il nome di "Nine Track Mind" ed ha il compito di affermare l'artista nel musicbiz. Questo album è preceduto solamente dall'EP "Some Type of Love" rilasciato il Primo Maggio 2015.
In attesa delle performance in classifica del nuovo singolo "We Don't Talk Anymore", analizziamo traccia per traccia il nuovo progetto del ragazzo, in attesa di trovarsi un suo spazio nel musicbiz e cercando di farsi conoscere alle masse per non essere confrontato con Sam. Ci sarà riuscito?
Scopriamolo insieme!

One Call Away
La traccia che apre questo progetto è il secondo singolo estratto (e terzo se consideriamo la hit "See You Again") che non è riuscito a non passare inosservato, riscontrando un discreto successo.
Ci troviamo davanti ad una traccia con una struttura molto semplice ed immediata. La traccia parte con la voce del cantante accompagnata da un pianoforte che ritroviamo in tutta la base. Con il proseguire della traccia notiamo che il tutto si amplifica, e vengono così inseriti altri strumenti tradizionali come la chitarra e la batteria. Il tutto viene completato da un coro.
Il pezzo, scritto da Charles Otto Puth, Justin Franks, Maureen Anne McDonald & Matt Prime e prodotto da DJ Frank E. insieme a Matt Prime, risulta buono, anche se non molto catchy.

Dangerously
Cambiamo completamente registro con la seconda traccia "Dangerously". Qui troviamo un Charlie che riesce a muoversi molto bene con una base prettamente pop, ma più ritmata rispetto alla precedente.
Gli strumenti utilizzati sono nuovamente una batteria e un piano sulla base. Naturalmente la voce qui ha un impatto maggiore. Infatti ci sono delle parti dove abbiamo l'opportunità di ascoltare esclusivamente quest'ultima, con anche tratti di falsetto.

Marvin Gaye (ft. Meghan Trainor)
Arriviamo al primo singolo e grande Hit europea (meno negli USA dove ha riportato comunque ottimi risultati arrivando alla certificazione di platino, senza mai entrare nella Top 20). "Marvin Gaye" è la chiacchierata collaborazione con la nuova leva Meghan Trainor, reduce del successo del suo album di debutto "Title".
Sicuramente è una delle tracce più catchy che possiamo trovare all'interno dell'intero progetto. Alla scrittura troviamo i nomi di Julie Frost, Jacob Luttrell & Nick Seeley insieme a quello dello stesso artista che ne è anche il produttore.
Il pezzo è stato accompagnato da un video ufficiale girato da Marc Klasfeld ambientato in un collage alle prese con un ballo di fine anno molto "piccante".

Losing My Mind
Traccia numero quattro della tracklist, "Losing My Mind" è una delle tracce più particolari del progetto. Qui sono presenti elementi R&B che non compaiono in altri brani dell'album (escluse alcune eccezioni). Naturalmente il pezzo rimane comunque una mid-tempo pop molto orecchiabile, che potrebbe diventare un futuro singolo.
Ad inizio brano possiamo ascoltare anche la voce di Charlie enormemente modificata per dare un tocco riconoscibile al brano. Possiamo anche apprezzare una certa sperimentazione da parte dell'artista, che prova nuovi sounds alla ricerca del suo prediletto.

We Don't Talk Anymore (ft. Selena Gomez)
Ci troviamo di fronte al brano più atteso che Charlie abbia mai pubblicato nella sua carriera. "We Don't Talk Anymore" è l'ultimo singolo rilasciato solamente poco tempo fa, creando tantissimo clamore tra i suoi fan e quelli della statunitense Selena Gomez, presente come featured artist.
Nella tracklist iniziale questo pezzo non era presente, ma è stato registrato successivamente, rendendo opportuno la modifica di essa. In un'intervista l'artista ha detto che la fase di registrazione è avvenuta nella sua abitazione.
La formula utilizzata per questo pezzo è quella della classica hit: catchy, radiofonica ed un sound fresco e accattivante.
Le voci dei due cantanti riescono a stare molto bene insieme, senza sovrastarsi. Inoltre il pezzo è stato sostenuto anche dal gossip, sostenendo in una storia sentimentale tra i due.



The Gospel
Volevamo un sound accattivante? Anche se strutturalmente molto semplice, "The Gospel" è la traccia giusta. Ritmi catchy e schiocchi di dita, Charlie si destreggia molto bene in questo nuovo registro, trovando un parlato/cantanto veloce, misto ai suoi falsetti. Il tutto cresce ulterioremente con gli ascolti, grazie anche al ritornello, dove però in alcuni tratti ricorda la voce di Sam Smith.

Up All Night
In "Up All Night", troviamo nuovamente il pianoforte sulla base che guida la voce dell'artista, come succede in altre sue canzoni. La formula risulta la stessa del suo secondo singolo estratto dall'album, con però qualche differenza.
Infatti, al contrario di "One Call Away", qui troviamo altri elementi come i violini che suonano davvero molto bene in questa pop ballad, con un chorus "movimentato".

Left Right Left
Torniamo indietro nel tempo con il sound di "Left Right Left". Infatti qui troviamo elementi che a tratti risultato "datati", i quali però sono in armonia con il resto dell'album grazie all'aggiunta di aggiustamenti moderni. In questa traccia, scritta dallo stesso con Justin Franks, Paris Jones, Geoffrey Earley e Marc Griffin, la voce di Charlie non viene utlizzata appieno, usando solamente note basiche tracce nel chorus, dove possiamo ascoltare del falsetto.

Then There's You
Il punto più alto dell'album si ottiene grazie a "Then There's You", un brano molto più contemporaneo del precedente. Sulla base, oltre a trovare i classici elementi come la batteria, chitarra acustica e piano, qui troviamo anche un suono molto più sofisticato per via degli aggiustamenti e aggiunta di synth ottenuti tramite programmi specializzati. Il risultato è molto accattivante e nella scrittura troviamo il nome di Ross Golan, Johan Carlsson e Puth, riuscendo a creare un punto focale nell'album.

Suffer
La traccia numero 10 della tracklist si rivela un altro punto alto dell'album. Scritta da Breyan Stanley Isaac e Charlie, "Suffer" si rivela una delle migliori dell'album, grazie anche alla produzione che non scarseggia di qualità. La base ricorda quella della versione di Annie Lennox di "I Put A Spell On You", canzone originariamente di Screamin' Jay Hawkins pubblicata nel lontano 1956. Purtroppo non è molto immediata e quindi ha bisogno di più ascolti per essere apprezzata appieno.

As You Are (ft. Shy Carter)
Siamo giunti quasi alla conclusione di questo progetto di Charlie Puth. Il brano che ci troviamo di fronte è una nuova collaborazione. Infatti il featured artist si rivela essere il cantautore e produttore americano Shy Carter, che si occupa principalmente dei cori, ma non solo. Quest'ultimo infatti ha anche dei versi di parlato veloce che staccano la melodia del pezzo, rendendolo più ascoltabile. Questa volta nei crediti non troviamo l'artista nè riguardo la produzione e nè nella scrittura. Infatti la produzione è firmata Red Triangle, duo di produttori britannici formato da Rick Parkhouse e George Tizzard, i quali hanno partecipato anche nella composizione insieme a Jack Edwards.

Some Type of Love
Torniamo a sounds più elaborati con "The Same of Love", una traccia pop con elementi R&B nei versi, che fa da chiusura a questo progetto. Qui Puth dà di nuovo il suo contributo totale, insieme ad un altro songwriter, ovvero David Brook.
La traccia in sè risulta abbastanza catchy, anche se non riesce a convincere appieno.


La versione internazionale di "Nine Track Mind" comprende anche la hit "See You Again", in collaborazione con Wiz Khalifa. Tutti voi conosceranno molto bene questa traccia in quanto è stata in vetta alle classifiche per molto tempo, aggiudicandosi anche vari record.



In conlusione possiamo dire che come album di debutto non è assolutamente un prodotto scadente, ma riporta alcuni difetti che vanno evidenziati. I brani, a parte eccezioni, risultano essere molto simili tra di loro. In futuro Charlie potrebbe tentare di sperimentare molto di più, trovando così il suo stile che lo contraddistingue, eliminando così l'accostamento con il cantante britannico Sam Smith.

___________________________________________________________________________________________________
Valutazione concordata dallo Staff di BOOKLET:

62/100

Vi ricordiamo che potete scriverci seguendo le indicazioni qui riportate

0 commenti:

Posta un commento